Sventure iatture avversità e infelicità non hanno impedito agli ottanesi di conservare amare e praticare il più genuino carnevale sardo....... . E domando: devesi questo riguardare come un antidoto naturale che ha iniettato agli ottanesi per tre gioni consecutivi ogni anno purissimi antigeni di vitalità e di speranza indispensabili fonti di esistenza e di luce? O questo carnevale è da stimarsi un congenito virus atavico peculiare a questa popolazione stabile nel tempo e non labile agli anatemi e ai plasmodi ?
Giuseppe Della Maria (1953)